L'associazione Combattenti
e Reduci
È in assoluto il più antico e blasonato sodalizio che ha fatto da battistrada a tutte le associazioni civili tuttora vive ed attive del nostro paese. Anche se ormai è più corretto parlare solo di Reduci che, a distanza di sessanta anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale, possono vantare un'invidiabile longevità, da augurarsi a tutti in generale. La festa del IV novembre, non viene più celebrata nel giorno del calendario, ma spostata la domenica più vicina, ma lo spirito che la pervade è rimasto intatto nel ricordo che accomuna tutta la popolazione per il sacrificio di tanti nostri compaesani deceduti nel conflitto mondiale del 1915-18. Tutti i partecipanti che sopravvissero a quella guerra, in tempi assai lontani si costituirono in Associazione Combattenti, e per diversi anni vollero tenere distinto il loro sodalizio da qualunque altra associazione. Diventati un soggetto giuridico a tutti gli effetti, negli anni successivi ebbero assegnati dal governo l'appalto dei lavori di risanamento dell' Agro-Pontino. (merito che poi si attribuì il regime fascista di quel tempo). A Telgate 1' associazione Combattenti si adoperò negli anni 20 alla costruzione del monumento ai Caduti della patria, opera che scaturì da una volontaria sottoscrizione tra tutte le famiglie di Telgate che avevano avuto un caduto in quella guerra. Il monumento venne poi fatto inaugurare e benedire al novello arciprete don Clienze Bortolotti, il 10 maggio 1926, con una fastosa cerimonia e successivamente venne donato dalla predetta associazione al Comune di Telgate. I Reduci hanno avuto invece una storia diversa. Dopo la sfortunata guerra 1940-45 per quanti la scamparono, e dopo essersi a loro volta costituiti in associazione, iniziarono un travagliato rapporto con i Combattenti che per una sorta di orgoglioso puntiglio guardavano dall'alto in basso i loro più giovani commilitoni. La differenza che veniva marcata, consisteva nel fatto (indubbio) che mentre i primi la guerra l'avevano vinta, i secondi l'avevano persa. Il risultato fu che la festa del 25 di aprile (anniversario della fine delle ostilità del secondo conflitto mondiale) fu per moltissimi anni una ricorrenza festeggiata quasi esclusivamente dai Reduci, restando la festa del 4 di novembre riservata ai Combattenti. Nei primi anni sessanta, le autorità comunali cercarono più volte di "riconciliare" le due anime dei sodalizi. Affidarono loro una licenza di mescita al pubblico di un nuovo bar appena costruito a Telgate: il bar Piave. Nel nome la diceva lunga, ma i vecchi combattenti non ne vollero sapere. Fu pure dedicato da parte comunale il sacrario ai caduti delle due guerre, per sanare la frattura; ma invano. Le due associazioni continuarono a marciare per proprio conto. Spesso le divisioni cominciavano nelle famiglie: il padre, combattente, ed il figlio reduce. Oppure tra fratelli e parenti. Il tutto venne aggravato quando, verso la metà degli anni settanta, il governo partecipò la nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto a tutti i Combattenti ancora viventi del primo conflitto mondiale, e per ragioni non del tutto comprensibili si dimenticò di fare altrettanto con i Reduci. Il tempo, si sa, è un gran medico, capace di sanare ferite, anche le più profonde. Così fu che i membri delle due associazioni, abituati a convivere in quel modo, presero la saggia decisione di fondere i superstiti in quella che oggi conosciamo come Associazione Combattenti e Reduci.
Le fotografie che abbiamo rintracciato, sono la testimonianza di come la gente di Telgate ha in ogni caso sempre accreditato i due sodalizi, a merito sopratutto di quelli sfortunati membri che non ebbero a ritornare. Lasciamo ai lettori la curiosità di commentare le tre foto, nella speranza che le vicende appena narrate siano di stimolo alla memoria e al ricordo di quanti vissero quei momenti terribili e dimenticati.


I cavalieri di Vittorio Veneto decorati dal Sindaco Finazzi Gianluigi - anno 1973/74


Associazione Nazionale Combattenti e
Reduci Sezione di Telgate BG
Presidente: Chinelli Mario
Segretario: Paris Carlo
Tesoriere: Maria Boni
(dall’inserto dell’angelo in Famiglia n.9 di novembre 2004)